Valeria, grazie per aver accettato questa intervista. Nel presentare la sua scuola di scrittura, di cui lei è fondatrice e docente, può dire a Squoleperscrittori in cosa consiste il suo "metodo personale e seminariale"?
V.V. È un metodo di confronto molto intenso sulle tematiche e gli elementi che emergono dai testi prodotti e da quelli che io propongo. Ovviamente parliamo di storie, personaggi, struttura, lingua, in forma di seminario perché non è asettico ma partecipativo, pone domande e le ascolta in un discorso articolato tra me e i miei allievi/e. Li seguo molto da vicino, e li stimolo continuamente a correggersi e migliorare nell’espressione di sé.
Quanti allievi accetta nei suoi corsi e come si svolgono gli incontri?
V.V. Circa dodici, per poter svolgere il lavoro di cura e approfondimento della loro scrittura.
Gli incontri si svolgono online per poter permettere a chi non abita a Roma di seguire le lezioni, tanto è vero che ho avuto partecipanti da Londra o Parigi, da dovunque. Ma ho insegnato di persona per oltre 20 anni. Poi i cambiamenti di comunicazione hanno portato a interagire in altro modo. L’ online funziona davvero bene con un numero limitato di allievi, ci si guarda negli occhi e si ha meno timidezza. L’importante è coinvolgere ognuno presente.
Quali letture si sente di consigliare agli aspiranti scrittori?
V.V. Libri di alta qualità letteraria, sia romanzi che racconti. Woolf, Bachmann, Lispector, Parise, Buzzati, Del Giudice. Scrittrici e scrittori che hanno saputo esaltare sia la storia che la lingua. Non consiglio libri che non abbiano questi due aspetti fondamentali. Al presente, consiglierei di leggere Transiti di Rachel Cusk, Stoner di Williams e Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Tokarciuk. E anche un bel manuale di scrittura di Giuseppe Pontiggia, Per scrivere bene imparate a nuotare.
So che alcuni partecipanti continuano e tornano a frequentare la sua scuola. Cosa li porta a ripetere questa esperienza?
V.V. L’ alta qualità formativa, le riflessioni, l’imparare a pensare come scrittori, l’empatia, l’ascolto e la guida. Escono dai miei corsi sempre con qualcosa in più, l’apertura di altri mondi, una prospettiva diversa sulla scrittura. Ogni lezione non è mai uguale alla precedente perché la scrittura è materia fluida e composita.